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Iris Italia - Assistenza a Domicilio | MALNUTRIZIONE

 14 Nov 2013

Malnutrizione: una complicanza delle patologie acute e croniche

L' Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) e la Società italiana di nutrizione Artificiale e metabolismo (Sinpe) hanno presentato  a Milano il primo «Consensus Document sulla Nutrizione Clinica».

Tale iniziativa nasce dalla necessita di affrontare il problema della malnutrizione come complicanza delle patologie acute e croniche, in quanto causa di un aggravio insostenibile di spesa sanitaria, di un peggioramento della qualità di vita del paziente, della sua autonomia e aspettativa di vita

La malnutrizione per difetto è infatti una vera "malattia nella malattia". In generale in Ospedale e nelle Rsa un paziente su 3 è malnutrito o a rischio di malnutrizione e un paziente oncologico su 5 muore di malnutrizione. In Italia, uno studio condotto in una Rsa nel Lazio ha rilevato una prevalenza di malnutrizione del 36%. Complessivamente si stima che 1 anziano su 3 residente a domicilio sia malnutrito o a rischio di malnutrizione.

Il mancato riconoscimento della malnutrizione all'ingresso, vitto inadeguato, ripetuti digiuni per indagini, mancata assistenza ai pasti sono alcuni dei fattori che contribuiscono all'aggravamento della malnutrizione durante la degenza (malnutrizione iatrogena). In assenza di una legge specifica solo tre Regioni hanno approntato delibere ad hoc sulla nutrizione artificiale domiciliare.

Un'indagine epidemiologica nazionale Sinpe 2012 sulla Nutrizione Clinica extra-ospedaliera ha rilevato la prevalenza di Nutrizione Domiciliare (NAD) di 325 casi/milione di abitanti; dei quali l'85% viene alimentato per via enterale (NED) e il 15 % per via parenterale (NPD). Le indicazioni principali sono quelle neurologiche (65%), oncologiche (19%) e l'insufficienza intestinale cronica benigna (6%). Per quanto riguarda invece Nutrizione Clinica in RSA la prevalenza è di 102 casi/milione di abitanti; nelle maggioranza (97%) si tratta di Nutrizione Enterale (NE) e solo nel 3% di Nutrizione Parenterale (PE).

I costi degli ONS (Supplementi Nutrizionali Orali) standard sono compresi tra 0.7 e 2 euro, mentre quelli specifici per patologia possono raggiungere circa 12 euro. Il costo di una giornata di Nutrizione Enterale ospedaliera varia tra 5 e 11 euro. I costi per l'utilizzo di miscele enterali specifiche raggiungono circa 35 euro al giorno. La ristorazione assistenziale ospedaliera standard varia dai 10 ai 17 euro a giornata.

Il trattamento della malnutrizione può portare a un contenimento della spesa sanitaria sia in ospedale sia sul territorio.

In chirurgia oncologica è stato calcolato che nonostante il maggior costo delle formule con immunonutrienti rispetto alle formule standard, l'immunonutrizione preoperatoria comporta un risparmio di spesa di € 1.250 per paziente per la riduzione delle complicanze postoperatorie e della durata di degenza.

Uno studio retrospettivo recentemente pubblicato ha evidenziato che l'utilizzo di integratori orali (ONS) riduce la durata di degenza ospedaliera (di 2.3 giorni), i costi dell'ospedalizzazione e il rischio di reospedalizzazione; resta il problema di una disomogeneità regionale all’accessibilità alle cure, per esempio la rimborsabilità dei Supplementi Nutrizionali Orali (ONS) e prodotti per disfagia non è attualmente garantita in tutte le Regioni Italiane.

 



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