Via Portuense 574
00149 Roma
Tel 06 31070188
Fax 06 64493804

Iris Italia - Assistenza a Domicilio | DIABETE

 14 Nov 2013

Sanità italiana e diabete

Il diabete non si vede e non si sente, almeno non prima di rivelarsi attraverso le sue complicanze. Ma intanto sono 250 milioni le persone nel mondo e l’8,6% della popolazione europea affette da questa condizione, che non risparmia neppure i bambini. In Italia sono più di 200 le persone che ogni giorno si ammalano di diabete. Questa presenza ‘silenziosa’ ma ‘minacciosa, rappresenta la prima causa di ictus e di infarto oltre a causare complicanze a livello di occhio, rene e nervi e assorbe il 10-15% dell’intero budget sanitario, l’Italia detiene però il ‘primato’ per essersi dotata per prima, nel mondo, di una legge ‘visionaria’ e ancora molto attuale come la 115/87 interamente dedicata al diabete. A questa si è aggiunto anche il ‘Piano Nazionale Diabete’, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Comunità Europea”. Il ‘Piano Nazionale Diabete’ tricolore è stato formalmente approvato all’unanimità in Conferenza Stato-Regioni alla fine dello scorso anno ma, finora, è stato di fatto recepito solo da 9 Regioni, peraltro con le differenze e le disparità che caratterizzano la nostra sanità regionalizzata.

Secondo il modello inglese l’assistenza al paziente diabetico è affidata ai medici di famiglia ma appoggiata a centri specialistici di riferimento. Su questa scia in Italia il vicepresidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) Ovidio Brignoli utilizzando un sistema di monitoraggio elettronico ha allargato l’assistenza a un numero maggiore di persone con diabete coinvolgendo sempre più medici di famiglia nel processo di gestione e ottenendo tangibili miglioramenti, tra l’altro senza dovere ricorrere a incentivi economici.

Questa azione rappresenta comunque il risultato della interazione e collaborazione tra medico di medicina generale e diabetologo. L’integrazione è parte essenziale del Piano Nazionale del Diabete che nasce nella logica di porre al centro dell’azione sanitaria la persona con diabete cui corrisponde, a seconda delle necessità e complessità clinica, la disponibilità di specifiche competenze. In quest’ottica è necessario rafforzare la figura specialistica del diabetologo come referente culturale di un processo di condivisione e verifica continua. Il diabetologo non deve essere visto come un esperto di “glicemia” ma come gestore di un processo complesso e coordinato della complessità ed evolutività della patologia diabetica.

Il diabete costa molto, poiché ai costi della patologia primaria si aggiungono anche quelli dei ricoveri ospedalieri per le complicanze della malattia. Solo un’accurata integrazione delle cure potrà garantire la necessaria assistenza a un numero così ampio di persone con diabete, assistenza fondamentale per ridurre il rischio di complicanze.



ARCHIVIO

errore nel recupero dei dati