19 Gen 2018
Tutte le attività legate al giardinaggio, ovvero potare, seminare, innaffiare e raccogliere, portano beneficio a coloro che sono sopravvissuti al tumore. Si evince da uno studio americano, secondo il quale, coloro che si occupano di un orto, potrebbero avere miglioramenti oltre che nell’attività fisica anche in quella psicologica, raggiungendo una gratificazione personale.
I ricercatori hanno preso in esame 42 persone colpite dal cancro localizzato in fase iniziale o intermedia, come quello della mammella, della prostata, della tiroide o della vescica, con età pari o over 60 anni. La metà di essi doveva partecipare ad un programma di giardinaggio della durata di un anno, alle quali è stato fornito, a casa propria, tutto l’occorrente per tre orti stagionali. Durante il periodo dell’esperimento e anche successivamente, i partecipanti sono stati sottoposti a dieta, test di forza ed equilibrio, esami del sangue ed ad una serie di quesiti per valutare i livelli di stress, lo stato mentale e la qualità della vita.
I ricercatori, al termine dell’esperimento, hanno rilevato che coloro che si sono dedicati all’orto stagionale, avevano una dieta equilibrata, mangiando una porzione di frutta o verdura in più al giorno e presentavano livelli più bassi di marcatori dello stress. Quindi, è consigliabile, per coloro che guariscono dal cancro e soprattutto per le persone più anziane, un cambiamento nello stile di vita e cercare di spronarli ad esercitare qualcosa che li gratifichi, come il giardinaggio.